Demoni
Il volto dei
demoni, esseri spirituali malefici, nella rivelazione si è illuminato
solo lentamente. All’inizio, i testi biblici si sono serviti di taluni
elementi desunti dalle credenze popolari, senza metterli ancora in
rapporto con il mistero di Satana. Al termine, tutto ha preso un senso
nella luce di Cristo, venuto quaggiù per liberare l’uomo da Satana e dai
suoi subalterni.
Andando all’origine della credenza, l’Oriente antico dava un volto
personale alle mille forze oscure, la cui presenza è sospettata dietro i
mali che assalgono l’uomo. La religione babilonese aveva una demonologia
complicata, e vi si praticavano numerosi esorcismi per liberare le
persone, le cose, i luoghi stregati; questi riti essenzialmente magici
costituivano una parte importante della medicina poiché ogni malattia
era attribuita all’azione di uno spirito maligno.
Il Vecchio Testamento, ai suoi inizi, non nega l’esistenza e l’azione di
esseri simili. Si serve del folclore che popola le rovine e i luoghi
deserti di presenze fosche, mescolate alle bestie selvatiche: satiri
villosi, Lilit, demone delle notti… Primitivamente, mali come la peste o
la febbre sono considerati come flagelli di Dio, che li manda agli
uomini colpevoli, come manda il suo spirito cattivo su Saul e l’angelo
sterminatore sull’Egitto, su Gerusalemme o sull’esercito assiro (Esodo
12, 23;
2
Samuele 24,
16; 2 Re 19,
35).
Ma dopo l’esilio si attua più chiaramente la divisione tra il mondo
angelico e il mondo diabolico. Il libro di Tobia sa che sono i demoni a
tormentare l’uomo (Tobia
6, 8)
e che gli angeli hanno la missione di combatterli (Tobia
8, 3).
Tuttavia, per presentare il peggiore di essi, quello che uccide,
l’autore non teme di ricorrere ancora al folclore persiano dandogli il
nome di Asmodeo (Tobia
3, 8; 6, 14).
Ora, per i pagani, era una tentazione costante quella di cercare di
conciliarsi questi spiriti elementari rendendo loro un culto
sacrificale, in una parola, di farne degli dei. Israele non era al
riparo dalla tentazione. Abbandonando il suo creatore, si rivolgeva
anch’esso agli "altri dei" (Deuteronomio
13, 3. 7.
14),
in altre parole, ai demoni (Deuteronomio
32, 17),
giungendo fino ad offrire loro sacrifici umani (Salmi
106, 37).
I traduttori greci della Bibbia hanno sistematizzato questa
interpretazione demoniaca dell’idolatria, identificando formalmente gli
dei pagani con i demoni (Salmi
96, 5;
Bar 4, 7),
introducendoli perfino in contesti dove l’originale ebraico non ne
parlava (Salmi
91, 6;
Isaia 13,
21; 65,
3). In tal modo il mondo dei
demoni diventava un universo rivale di Dio.
Nel pensiero del tardo giudaismo questo mondo si organizza in modo più
sistematico. I demoni sono considerati come angeli decaduti, complici di
Satana e divenuti suoi ausiliari. Per evocare la loro caduta ora si
ricorre all’immagine mitica della guerra degli astri (cfr. Isaia
14, 12)
o al combattimento primordiale tra Jahve e le bestie che personificano
il male; ora si riprende l’antica tradizione dei figli di Dio
innamoratisi delle figlie degli uomini (Genesi
6, 1
ss; cfr. 2
Pietro 2, 4),
ora li si rappresenta in ribellione sacrilega contro Dio (cfr. Isaia
14, 13
s; Ezechiele
28, 2).
In ogni modo, i demoni sono considerati come spiriti impuri,
caratterizzati dall’orgoglio e dalla lussuria. Essi tormentano gli
uomini e si sforzano di trascinarli al male. Per combatterli si ricorre
agli esorcismi (Tobia
6, 8; 8, 2
s; cfr. Matteo
12, 27)
che non sono più, come un tempo a Babilonia, di ordine magico, bensì di
ordine deprecatorio: si spera in effetti che Dio reprimerà Satana ed i
suoi alleati, se si fa appello alla potenza del suo nome (cfr. Zaccaria
3, 2;
Giuda 9).
Si sa d’altronde che Michele ed i suoi eserciti celesti sono in lotta
perpetua contro di essi e vengono in aiuto agli uomini (cfr. Daniele
10, 13).
Nella prospettiva di questo duello tra due mondi, la cui posta è in
definitiva la salvezza dell’uomo, si collocano la vita e l’azione di
Gesù. Gesù affronta personalmente Satana e riporta su di lui la vittoria
(Matteo 4,
11; Giovanni
12, 31). Affronta pure gli spiriti maligni che
hanno potere sull’umanità peccatrice, e li vince nel loro dominio. Tale
è il senso di numerosi episodi in cui sono di scena gli indemoniati:
quello della sinagoga di Cafarnao e quello di Gadara, la figlia della
sirofenicia ed il ragazzo epilettico, l’indemoniato muto e Maria di
Magdala. Per lo più, possessione diabolica e malattia sono mescolate;
quindi ora si dice che Gesù guarisce gli indemoniati (Luca
6, 18; 7, 21)
ed ora che scaccia i demoni (Marco
1, 34-39).
Senza porre in dubbio i casi nettissimi di possessione (Marco
1, 23
s; 5, 6),
bisogna tener conto dell’opinione del tempo, che attribuiva direttamente
al demonio fenomeni che oggi rientrano nella psichiatria (Marco
9, 20 ss). Bisogna
soprattutto ricordare che ogni malattia è un segno della potenza di
Satana sugli uomini (cfr. Luca
13, 11).
Affrontando la malattia, Gesù affronta Satana; dando la guarigione,
trionfa su Satana. Dinanzi all’autorità che Gesù manifesta nei confronti
dei demoni, le folle sono stupefatte (Matteo
12, 23;
Luca 4, 35 ss). I
suoi nemici l’accusano: "Egli scaccia i demoni in virtù di Beelzebul,
principe dei demoni" (Marco
3, 22
par.); "non sarebbe per caso anch’egli posseduto dal demonio?" (Marco
3, 30;
Giovanni 7,
20; 8, 48
s. 52; 10,
20 s). Ma
Gesù dà la vera spiegazione: egli scaccia i demoni in virtù dello
Spirito di Dio, e ciò prova che il regno di Dio è giunto fino agli
uomini (Matteo
12, 25-28
par.). Satana si credeva forte, ma è scacciato da uno più forte (Matteo
12, 29
par.).
Ormai gli esorcismi si faranno quindi nel nome di Gesù (Matteo
7, 22;
Marco 9, 38
s). Mandando in missione i suoi discepoli, egli comunica loro il suo
potere sui demoni (Marco
6, 7. 13
par.). Di fatto essi constatano che i demoni sono loro soggetti: prova
evidente della caduta di Satana (Luca
10, 17-20).
Le liberazioni degli indemoniati ricompaiono negli Atti degli Apostoli (8,
7; 19, 11-17).
Tuttavia il duello degli inviati di Gesù con i demoni vi assume pure
altre forme: lotta contro la magia, le superstizioni e la credenza negli
spiriti divinatori; contro l’idolatria in cui i demoni si fanno adorare
ed invitano gli uomini alla loro mensa; lotta contro la falsa sapienza e
contro le dottrine diaboliche che si sforzeranno in ogni tempo di
ingannare gli uomini; contro gli operatori di falsi prodigi arruolati al
servizio della bestia. Satana, già vinto, ha solo più un potere
limitato; la fine dei tempi vedrà la sua disfatta definitiva e quella di
tutti i suoi ausiliari (Apocalisse
20, 1
ss. 7-10). |