« Tre Anelli ai Re degli Elfi
sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani
nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali
che la triste morte attende,
Uno per l'Oscuro Sire
chiuso nella reggia tetra,
Nella Terra di Mordor,
dove l'Ombra nera scende.
Un Anello per domarli,
un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli
e nel buio incatenarli.
Nella Terra di Mordor, dove
l'Ombra cupa scende. »
(J.R.R. Tolkien)

 

Elfi della Luce     Elfi Grigi     Elfi delle Tenebre     Elfi Silvani

 

Gli elfi, nella mitologia germanica e norrena, erano raffigurazioni degli elementi naturali quali fuoco, terra, acqua e aria,da dove questi bellissimi esseri traggono la loro energia e, grazie ad essi, ognuna delle quattro specie ha una caratteristica differente. Essi sono amici degli esseri umani, sono caratterialmente molto orgogliosi e fieri, sono la razza della luce per eccellenza e bravi nelle arti magiche. Gli Elfi esteticamente sono simili agli umani, alti, longilinei, veloci e forti; hanno le orecchie a punta, sono intelligenti, hanno una grande vista e udito, sono telepatici e hanno voce splendida e chiara. Loro amano vivere tra gli alberi o nelle foreste, sono rispettosi della natura, che vedono come la madre di tutti gli abitanti della terra.
Questi eccelsi esseri vivono moltissimi anni senza invecchiare  e  la loro bellezza non viene intaccata dal tempo. Si dice che siano immortali tranne quando sono in guerra. Essi riescono a camminare senza lasciare tracce,sono immuni alle malattie e resistono a temperature estreme.
 

 

L’Elfo, poiché neutrale per antonomasia, detentore di un sapere secolare e, in comunione con la natura in ogni sua sfaccettatura, ha una conoscenza del mondo che lo circonda, tale da poter spendere le proprie energie per abbandonare la sua serafica neutralità e spingersi oltre, proprio perché convinto che quella sia la chiave corretta per sorreggere l`equilibrio. Data la sua capacità di astrazione e la sua saggezza, l`Elfo ha la capacità di prendere in considerazione ogni cosa. La sua mente è perfettamente in grado di comprendere la logica del bene come quella del male ma, per sua naturale tendenza, egli non è in genere disposto a prendere le parti di una o dell`altra fazione. Quando egli lo fa, è una scelta consapevole, maturata; si nasce Elfo, si diventa Elfo negativo o Elfo positivo. Non è un`inclinazione naturale, ma al contrario una scelta più radicale che lo porta ad allontanarsi dalla sua Neutralità. A differenza di molte altre razze però, l`Elfo non può prescindere dalla sua lungimiranza; questo significa che una parte della sua mente sarà sempre cosciente che esistono altri modi di vivere e di agire. Allo stesso modo, un Elfo può seguire legge o può seguire caos, oppure rimanere neutrale. Ma il suo caos non sarà mai quello di un demone e la sua legge non sarà mai perfetta; avrà sempre qualcosa che lo trattiene, che gli impedisce di essere a fondo ciò che ha scelto di essere.

 

L'Elfo crede nell`unione razziale ed in essa ricerca la spiegazione per giungere alla soluzione.
Ma nulla sua natura, vieta ad un Elfo di essere negativo, così come nulla ne impedisce la positività. Un Elfo "sceglie" e sceglie proprio perché è l’essenza dell’ equilibrio. Un elfo negativo non è per obbligo un ferale assassino assetato di sangue, come un Elfo positivo non è necessariamente un paladino delle cause perse. La profonda conoscenza della Natura e dei suoi cicli e di ciò che lo circonda, riescono a fornirgli la visione totale dell'insieme;
Ecco perché l`elfo "sceglie" la direzione “naturale”  a lui più appropriata

 

Gli Elfi sono un popolo nobile, orgoglioso, altezzoso, ispirato dall’armonia, dalla bellezza, dalla profonda e assoluta conoscenza che hanno della Natura, intendendo per Natura tutto il creato e le leggi che muovono le sue forze. Un popolo osservatore del lento scorrere delle stagioni e degli eventi che attraversano il mondo conosciuto. Così distaccato da apparire alle altre razze completamente disinteressato e indifferente a tutto ciò che non lo tocca direttamente. In realtà il suo sguardo è lungimirante e in grado di scandagliare più in profondità di chiunque altro. Questa capacità di comprendere così intimamente la Natura lo porta spesso ad incarnare i moti di “Luce”, “Equilibrio” e “Tenebra” che al suo interno determinano i cicli dell’esistenza. Un Elfo non nasce “buono” o “cattivo”, un Elfo nasce Neutrale. Quando un Elfo decide di protendere verso una parte piuttosto che l’altra è perché sceglie la sua via, il suo sentiero di Luce o di Tenebra, o di arbitro di entrambe.
A differenza di angeli e demoni egli sceglie, è consapevole, decide il proprio destino, non subendolo per nascita. Questa capacità di comprendere intimamente la Natura, di  discernere tra bene e male, di incarnare la neutralità pura nel suo aspetto più alto, fa dell’Elfo la razza neutrale per eccellenza
e quindi profondamente separato dalle altre razze, tanto che a volte si distacca anche dai suoi simili pur mantenendo un buon rapporto.

 

 

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E’ una creatura che incarna in ogni sua sfumatura il concetto di Equilibrio che regna sulla Natura. Egli conosce profondamente le meccaniche che regolano Ordine e Caos, comprendendone in egual misura l’idea “bene” e “male” che da lui vengono interpretati come mezzi per perseguire l’equilibrio. Osserva e pondera le situazioni considerando ogni estremo, ogni peso e ogni misura, ogni sfumatura, decidendo di volta in volta da quale parte schierarsi e come agire per riportare l’ago dell’equilibrio nel giusto centro. L’Elfo si considera super partes, ed in quanto tale al di sopra di ogni morale e legge.
Il suo fare sarà prevalentemente discreto e silenzioso, un burattinaio occulto che a seconda del disequilibrio incontrato, tirerà i fili per riportare ogni cosa al proprio posto. In un mondo dove Luce e Tenebra lottano per l’annientamento dell’avversario, egli è il crepuscolo, arbitro e confine invisibile dove santità e abisso cristallizzano nello stesso volto.
Vi sono poi alcuni Elfi che vivono in modo più empatico il concetto di Natura distaccandosi dal concetto base di neutralità per spingersi oltre, schierandosi per riportare l’Equilibrio. L’elfo tendente al positivo è distaccato dalle altre razze e quando osserva azioni che egli reputa malvagie svolgersi all’interno della propria comunità tende a sedarle con tutti i mezzi leciti a sua disposizione.

 

 Incarna l’aspetto materno, genitrice della Natura: l’esistenza, la luce, la lealtà, il rispetto verso ogni forma di vita e prova una certa forma di disagio verso il male ed ogni suo vassallo.
Egli è schivo, riservato, sospettoso ma una volta conquistata la sua amicizia si dimostra sempre presente nel momento del bisogno; il modo di agire è volto al bene pur rimanendo isolazionista. Quest’Elfo accoglierà sempre come ultima possibilità quella della violenza, dell’annientamento dell’avversario.
Prima di arrivare a soluzioni drastiche tenterà la via del dialogo, della diplomazia, della pace, tuttavia senza mai venir meno ai propri valori  alla propria morale. Egli crede che la Natura sia vita, e che la vita debba essere protetta e preservata ad ogni costo. Ma non crediate che quest’elfo sia uno sprovveduto, privo di polso o di volontà. All’occorrenza sa essere inflessibile e spietato contro chi minaccia la Natura, il bene o forme di esistenza indifese: in un mondo dove Luce e Tenebra lottano per l’annientamento dell’avversario, egli è la luce, l’ideale incorruttibile e distaccato che incessantemente argina la fame senza fine della Tenebra.

 

Di contro, sempre per scelta ecco l’Elfo tendente al negativo. Questo tipo di Elfo rappresenta perfettamente l’isolazionismo della sua razza ma anche l’orgoglio e la nobiltà. Egli crede che le sue doti ed il suo potere gli siano state date per ergersi al si sopra di tutti gli altri che devono piegarsi alla perfezione, all’armonia, alla gloria che egli effigia. Per fare ciò non esiterà ad usare qualsiasi mezzo. E’ un elfo che incarna l’aspetto delittuoso della Natura. In una struttura dove la selezione naturale, dove la legge del più forte e il delitto è il pegno da pagare per l’esistenza, diviene la rappresentazione perfetta e terribile del lato oscuro della Natura. Egli conosce il male in modi che nemmeno chi nel male ci è nato può comprendere; per questo motivo difficilmente scende a compromessi con razze negative, considerate da lui inferiori e unicamente come degli strumenti, più che dei complici, per assolvere i propri scopi. Tendenzialmente è fortemente opportunista, agendo unicamente in prospettiva di un tornaconto personale. Ciò nonostante, il suo comportamento resta imprevedibile e legato a doppio filo col grado di concupiscenza con la Tenebra. Egli si considera superiore, perfino a quelli della sua stessa razza che abbracciano caratteri più morbidi, ritenendoli perdenti rinunciatari incapaci di comprendere la perfezione dell’oscurità e la missione di comando affidata al popolo degli Elfi. In un mondo dove Luce e Tenebra lottano per l’annientamento dell’avversario, egli è tenebra, la perfezione dell’abisso, dell’oscurità dove tutto è nato e dove tutto tornerà a riposare.

 

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