Le Fate dell'Acqua

L'acqua è elemento di rigenerazione e purificazione e molti miti la vedono come protagonista dell'origine della vita. L'acqua poteva anche guarire, e spesso era a lei e alle entità che la rappresentavano che le popolazioni antiche si rivolgevano per ottenere la grazia della guarigione e, nonostante la nuova religione abbia più volte combattuto i culti dell'acqua, la devozione popolare ha sempre continuato ad attribuire un valore sacro a tale elemento. Per le popolazioni nordiche, ad esempio, l'acqua contenuta nel ghiaccio primordiale si sciolse grazie al vento caldo del sud, gocciolò e diede origine al primo essere vivente, il gigante Ymir. La stessa Afrodite(Venere,nell’antica Roma), dea dell'amore e della bellezza affascinante, era nata dalla schiuma del mare (afros in greco significa schiuma bianca) e le sue sacerdotesse, ogni primavera, si bagnavano nel mare e ne riemergevano vergini a sottolineare il potere rigenerante e purificante dell'acqua

 

Le fate che rappresentano quest’elemento vivono tra le acque dei fiumi,delle cascate e delle sorgenti, in limpidi laghi e nelle profondità dei mari donando gioia agli umani con canti ammaliatori e seducenti danze. Le fate dell'acqua sono di aspetto delicato, ma sono forse tra le più forti e più belle tra le fate degli elementi. Medianiche e intuitive come la Luna, pianeta che governa l'elemento, le fate acquatiche hanno uno spiccato potere magnetico e attrattivo e sono dotate di forte empatia; sono quelle che conoscono i segreti dell'inconscio umano e sono capaci di entrare dentro la mente degli uomini, leggendone i pensieri. Proteggono la vita e le persone dotate di poteri esoterici.

 

Ninfe

Sono giovani fanciulle che amano filare e tessere sulle sponde dei fiumi, ma anche danzare, cantare e nuotare nei limpidi laghetti alpini e nei torrenti. Le Ninfe emergono dall'acqua solo quando nessuno può vederle ma quando decidono di attirare a se qualche umano piacente, cantando soavemente trascinano nell'acqua chiunque vi ponga piede. Si presentano sotto forma di giovani fanciulle delicate e luminose e amano immergersi nelle fresche acque di laghi e torrenti di montagna. Creature sensualissime alle quali è quasi impossibile resistere. Se i catturati sono giovani e belli sono portati in meravigliosi castelli di corallo e di madreperla dove la vita è talmente felice da indurre gli uomini a non desiderare più di tornare a vivere sulla terra. Se però i giovani tornano nel mondo dei comuni mortali, non di rado muoiono presto poiché chi ha avuto la fortuna di guardare gli occhi di una Ninfa non può più vivere lontano da quello sguardo.

 

 

 

 

 

 

Nereidi

Le Nereidi, ninfe del mar Mediterraneo, erano le cinquanta avvenenti figlie di Nereo, vecchissimo dio marino, e della sua sposa, Doride. Vivevano nelle profondità marine, ma spesso salivano in superficie per aiutare marinai e viaggiatori, cavalcando delfini e altri animali marini.  Le più famose erano Teti (madre dell'eroe greco Achille) Galatea, amata dal ciclope Polifemo, e Anfitrite, sposa del dio del mare Poseidone, accanto al quale è spesso raffigurata nei gruppi scultorei su un cocchio trainato da tritoni. Altre ninfe delle acque erano le Oceanine, figlie di Oceano, il grande fiume che scorre attorno alla Terra. Ninfa marina era Calipso, l'amante di Ulisse di cui canta Omero, che trattenne per sette anni l'eroe presso di sé e che lo liberò solo perché costretta da un ordine di Zeus, ma si lasciò morire di dolore per la sua partenza

 

 

Esperidi

Anche le tre Esperidi conosciute come Egle, Erizia ed Esperia  (o Esperetusa), figlie del titano Atlante o d’Espero, erano Ninfe.
Con l’aiuto di un drago (Ladone), custodivano,in un giardino, un albero dalle mele d'oro, che la dea Era aveva ricevuto in dono da Gea, la madre Terra. Una delle dodici fatiche di Eracle (o Ercole, per gli antichi romani), consistette nel rubare quelle mele.

Camene

Nella mitologia romana le ninfe delle acque, talvolta identificate con le Muse, erano dette Camene. Esse possedevano il dono della profezia. Secondo il mito, una di loro, Egeria, fu consigliera di Numa Pompilio, secondo re di Roma, nella sua attività di legislatore.

Ondine

Creature assai simili alle Ninfe, vivono sperdute in mari ed Oceani, negli sperduti laghetti di montagna, o nei piccoli torrenti. Possono apparire agli uomini alle prime luci dell'alba o alle tarde ore del tramonto sotto forma di sirene, oppure assumono l'aspetto di bianca spuma o di piccola corrente. Una leggenda narra che nel Lago di Carezza (BZ) vivessero delle Ondine molto timide e un giorno, dopo un temporale sul lago, apparve l'arcobaleno ed una delle Ondine se ne innamorò tanto da indurlo a raggiungerle nelle acque del Lago. Quando l'arcobaleno s’immerse, l'Ondina lo abbracciò e lì, pare, sia rimasto per sempre, diffondendo nell'acqua i suoi meravigliosi colori.

 

    

    

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Silfidi

Queste fate conoscono il futuro e il passato, ma non il presente. Si nutrono di rugiada e miele e traggono forza dalla luce dell'Aurora. Si narra fosse loro potere trascinare e far annegare nell'acqua i viandanti scortesi. Vivono per lo più celate nei cespugli di rose bianche, avvolte in vesti argentate, cantando dolcissime nenie. Non è difficile scorgerle danzare leggiadre nelle giornate di pioggia ma una volta accortesi di essere state scoperte scompaiono improvvisamente assieme al loro cespuglio di rose selvatiche.

Pelne

Vengono anch'esse rappresentate come creature dell'acqua trasformate da un sortilegio in verdi colombe che volano vicino a terra e non si allontanano mai dai rivi ai quali appartenevano. Se inseguite raggiungono le prime rocce e si tramutano in giovani e bellissime donne dalla voce melodiosa e dallo sguardo luminoso ed affascinante. In questa forma rivolgono volentieri la parola agli uomini dispensando consigli.

 

 

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